Ma quando nel mondo c'è un colpo di Stato, non possiamo fare a meno di parlarne. E oggi in Italia c'è un colpo di Stato. Non è dato, in democrazia, che un Presidente del Consiglio dei ministri (non un premier, ché in Italia non esiste questa figura e i colleghi giornalisti dovrebbero pensare ai danni che fanno prima di fare andare la penna), che dovrebbe rispondere ad un Parlamento che è l'organo cui il popolo delega la gestione del potere, possa affermare che lui è eletto dal popolo, è duro, ha le palle, e che chi lo contesta è un pericoloso sovversivo.
Non è dato che possa affermare impunemente che sovversivo è l'organo supremo di controllo, la Corte Costituzionale.
In ogni altro posto del mondo, un primo Ministro che sostiene quel che ha sostenuto Berlusconi subirebbe una richiesta di impeachment, che tradotto è "messa in stato di accusa".
Se questo non è accaduto, è perché non c'è un potere di controllo sufficientemente forte. E quindi è saltato l'equilibrio sul quale si era fondata la democrazia fino a ieri. E dunque c'è stato un sovvertimento "violento" delle istituzioni per citare il Presidente Napolitano.
L'ultimo dei quali in ordine di tempo, nel mondo, è avvenuto in Honduras. Ma in quel Paese almeno qualcuno le barricate le ha fatte.
Da Peacereporter.it
Trasferiamoci in Honduras... là sì che il popolo vive bene!!!
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