Post di Pace...

martedì 8 febbraio 2011

Cuba, il popolo sovrano

Più di cinquantamila incontri per spiegare la riforma voluta da Castro

E' possibile informare una nazione intera sulle riforme che un governo vuole adottare per snellire e modernizzare uno Stato? La risposta, se consideriamo l'esempio cubano, non può che essere affermativa.

Le notizie degli ultimi mesi narrano della profonda ristrutturazione del mondo del lavoro nell'isola. Un modello nuovo, che costerà anche molto alla società cubana. E che non nasconde dei rischi: la perdita di tanti posti di lavoro (anche se poi vi sarà una riconversione in altri settori) potrebbe scatenare proteste nella popolazione e di conseguenza una crisi sociale profonda.

Per spiegare bene le riforme, quindi, serviva una strategia, moderna e sicura. E cosa c'è di meglio che incontrare il popolo e spiegare a voce ciò che sta accadendo. L'idea non è rimasta tale e già da qualche settimana ha preso corpo. Più di 55mila riunioni con la popolazione sono già state effettuate. Molte altre si svolgeranno a breve. A tutte l'affluenza è stata alta. Membri del partito comunista cubano si sono mischiati ai giovani de la Union de Jovenes Comunistas, ai lavoratori, agli studenti. Tutti uniti e con un unico obiettivo: discutere il progetto che si prefigge di cambiare radicalmente alcuni aspetti socio-economici di Cuba.

Soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente cubano, Esteban Lazo. "Il processo informatico sta portando alla luce argomenti nuovi. Argomenti utili per la necessaria e improrogabile attuazione del modello socialista cubano" ha detto Lazo alla stampa.

Le proposte emerse durante le riunioni saranno inserite in un documento e presentate per essere discusse al prossimo congresso del Pcc che si terrà ad aprile. "Tutte le proposte, i suggerimenti e le considerazioni emerse durante le riunioni sono da ritenere contributi preziosi. Tutto ciò determina una netta volontà della popolazione nel difendere e rinnovare l'esperienza socialista" ha concluso il vice di Raùl. L'ultima parola, al momento, è proprio del presidente cubano. "Non possiamo portare avanti le trasformazioni che proponiamo se non possiamo contare sul consenso di tutta la popolazione e senza aver ascoltato l'opinione di tutti" ha detto Castro.
Ma in questo cambio di tendenza, non c'entrà la didattatura, come tutti pensano esista a Cuba. Si è che la dinastia Castro regna incontrasta da anni, ma questa è la volontà di un vero popolo sovrano, che vede nel suo leader una ideale concreto. Questo cambio di tendenza, questo nuovo modello, che si sta avviando a Cuba in questi anni, non ha niente a che vedere con il Capitalismo, non ha niente a che vedere con quelle menzogne che le notre televisioni continuano a dirci riguardo Cuba. Il nuovo modello di sviluppo che è stato avviato a Cuba, così come in altri Paesi sudamericani, si chiama Vivir Bien, un modello economico che va oltre ogni immaginazione e che non bada soltanto allo sivluppo economico, ma anche allo sviluppo sociale, culturale, politico e ambientale e civile di un popolo unito, riscoprendendo le origini contadine e indigene, rispettando la natura e soprattutto "Pachamama", ovvero la "Madre Terra".
Non date retta ai giornali, informatevi e scoprirete che Cuba, non è poi così male, e che tutto ciò che vi dicono e solo menzogna di mezzi di comunicazione che si adeguano al distruttivo modello capitalista che oggi ci surclassa e ci affligge.

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