Nella giornata di ieri, è morto ancora una volta un militare italiano, in un attentanto avvenuto in Afghanistan. Il ragazzo di 24 anni, di cui non vi diremo il nome per il rispetto della privacy e della dignità, è morto in Afghanistan, dopo le gravi ferite riportate in uno scontro a fuoco avvenuto contro un blindato dell'esercito italiano impegnato nella guerra afghana da ormai 11 anni.
Il nostro fratello alpino, oggi voglio chiamarlo così fratello, perchè anche se ho sempre detto che i militari non vanno in missione di Pace, ma in guerra, oggi di fronte al silenzio e al cordoglio per la sua morte lo considero un fratello che si è sacrificato ingiustamente, soggiogato dalle inconcepibili dinamiche di guerra che il nostro Paese, con i suoi politici di destra o sinistra che siano, stanno portando avanti senza tregua, da quel terribile 11 settembre che costò il crollo delle Terri Gemelle a New York e la morte di migliaia di persone, che comportò il conseguente armamento per avviare una guerra senza motivi che tra civili e militari impegnati, perdono a migliaia la vita. Il numero dei morti è imprecisato e nemmeno gli esperti conoscono a fondo i numeri, ma quello che sappiamo con certezza è che oggi abbiamo perso un fratello, l'ennisimo in una guerra senza fine.
Allora noi ci chiediamo, sempre più con insistenza e senza criticare nessuno, ma esponendo un libero pensiero democratico, quanti altri fratelli dovranno essere sacrificati? Qual'è il prezzo che dobbiamo pagare? Quando finirà tutto questo squallore?
A queste domande, forse, ora non c'è risposta, ma vorremmo che almeno i politici italiani, dopo la morte di un nostro fratello, possano riflettere una volta per tutte, proprio ora che si avvicina il 4 novembre, giornata delle forze armate. Vogliamo che i nostri politici dicessero basta a questa assurda guerra e a tutte le guerre in cui nostri fratelli sono impegnati mediante fittizie missioni di pace. Vogliamo che non vengano più sacrificati fratelli per una guerra ingiusta, che noi non vogliamo e che non vogliamo sia fatta nel nostro nome. Mai più guerre e sacrifici ingiusti.
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