Post di Pace...

martedì 21 settembre 2010

Proposta Letteraria:



Lungo cammino verso la libertà. di Nelson Mandela (Premio Nobel per la Pace e la non violenza)

Benedetto XVI e la Palora di Dio per sostenere la non violenza

"ROMA (19 settembre) - Nel giorno in cui il Papa ha espresso «orrore e vergogna» per il nazismo e la guerra, i sei uomini arrestati venerdì a Londra in quanto sospettati di voler attentare alla vita di Benedetto XVI sono stati rilasciati perché non rappresentavano «una minaccia fondata»: lo ha annunciato la Bbc on line citando fonti di Scotland Yard." da "Il Mattino"

La situazione sta diventando insostenibile e nessun politico sembra rendersene conto, o forse fa finta di non rendersene conto. Anche Papa Benedetto XVI ha espresso, nei giorni scorsi, il suo forte e chiaro messaggio di pace e non violenza, contestando duramente il nazismo, il terrorismo e la guerre che minacciano ogni giorno milioni di persone. Il Papa, che sempre nei giorni scorsi e' stato in visita a Londra, è stato vittima di un presunto attentato, fortunatamente sventato. ecco perciò che la difficile situazione in Iran e il suo esasperante leader, l'incomprensibile vicenda della guerra in Afghanistan, e tutti gli episodi che si delineano in credenze pseudo religiose, comportano un forte disequilibrio nel mondo, che resta impassibile e senza una piena coscienza democratica.

NON SI PUO' ANDARE AVANTI COSI' DOBBIAMO FARE IN MONDO CHE BENEDETTE XVI SI IMPEGNI, ATTRAVERSO LA PAROLA DI DIO, A DIFFONDERE NEL MONDO UN NUOVO MESSAGGIO DI PACE, CHE POSSA TROVARE NELLA RELIGIONE CATTOLICA/CRISTIANA, UN PRINCIPIO FONDAMENTALE DELLA NON VIOLENZA. ATTROAVERSO LA PAROLA DI DIO, SARA' POSSIBILE INTAVOLARE UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE PACIFICO E DI PUREZZA PER RIPORTARE LA PACE CHE NEL MONDO E' ANCORA UTOPIA.

lunedì 20 settembre 2010

Cordoglio per il militare italiano scomparso

Ancora un'altra vittima del terrorismo, ancora un'altro soldato italiano mandato a morire per la Patria, dai politici PEZZI DI MERDA. Oggi ci saranno i funerali dell'incursore militare ROMANI, ferito in un agguato e poi morto poche ore dopo per le troppe emorragie interne. Nessun politico, in questi giorni, salvo il vano tentativo del Presidente della Repubblica Giorgio "Superman" Napolitano che non viene ascoltato, ha dato il suo cordoglio, nessun commento sull'indennizzo richieste dalle famiglie per le vittime di guerra. Nessun passo indietro sulla posizione pro-guerra. Il "finto" ritiro delle truppe americane, che ci ha illuso, cosi come la politica di Obama, non fa notizia e nel silenzio si continua a combattere una guerra assurda, senza alcun motivo vero. Cercano Bin Laden?!?!?!?!?!? Ahahahahahahahahahahahah. Che idioti!!!!!!!
Tutta una montatura per farci credere che lottano contro il terrorismo. Ma la vera causa, e non smetterò mai di dirlo, è solo una questione politica, affari da denaro sporco, affari milionari per la monopolizzazione dell'Oro nero.
E la guerra in IRAQ? NON FA PIU' NOTIZIA. Condannato alla pena di morto, Saddam Hussein, continuano ad uccidere civili, ingiustamente e oramai neanche si contano più le vittime. Non possiamo permettere che queste guerre, che i politici chiamano ancora "missioni di pace", possan diventare nuove guerre dimenticate. Dobbiamo fermarli, dobbiamo far sentire la voce, non possiamo permettere a questi STRONZI politici, di farsi i CAZZI loro.

NON SI PUò, OGGI CI RITROVIAMO QUI A PIANGERE IL NOSTRO SOLDATO E OGNI GIORNO VORREMMO CHE FOSSE L'ULTIMO, MA A MALINCUORE NON SARà COSì E PRESTO, LA GUERRA CONTINUA, E PIANGEREMO ALTRI EROI.

venerdì 10 settembre 2010

I dubbi di Fidel sul socialismo: "Dobbiamo cambiare modello"

Castro in un intervista: "Il sistema non è più adatto a noi"

L'Avana
Dopo due mesi dalla sua ricomparsa in pubblico, Fidel Castro parla per la prima volta sulla situazione di Cuba per dire che il modello economico in vigore a Cuba non è più appropriato al Paese. Castro non ha fatto riferimento al sistema socialista nel corso della lunga intervista rilasciata ad un giornale statunitense, nel corso della quale ha espresso il suo punto di vista su varie questioni internazionali. "Il modello economico cubano non è più adatto a noi": è stata questa l'unica frase pronunciata dal leader rivoluzionario ottantaquattrenne su Cuba. L'isola da anni si dibatte tra gravi problemi economici, esplosi già agli inizi degli anni 90, dopo il collasso dell'Unione Sovietica, principale partener commerciale di Cuba. Castro ha esposto le sue preoccupazioni nell'intervista mensile "The Antlantic".
Fidel rispondeva al giornalista Jeffrey Goldberg che gli ha chiesto esplicitamente se "il modello economico di Cuba", l'unico paese comunista dell'America Latina, si potesse ancora esportare in altri paesi. di qui appunto la risposta: "Il modello economico cubano non è più adatto a noi". Goldberg ha intervistato Fidel la settimana scorsa all'Avana.
Questo è il primo riferimento che fa l'ex presidente alla situazione del Paese da quando è ricomparso in pubblico lo scorso 7 luglio, dopo quattro anni di assenza per malattia. nelle sua apparizioni pubbliche Fidel ha parlato sul rischio che eisste, secondo lui, di una guerra nucleare tra gli Stati Uniti e l'Iran. tre settimane fa, poi, Fidel aveva stupito il mondo parlando per due ad un comizio in piazza all'Avana, davanti a decine di migliaia di cubani.
Un anno dopo essere arrivato alla presidenza Rual Castro, 79 anni, ha promesso nel 2007 "cambi strutturali". Nella prima sessione parlamentare di quest'anno, tenutasi ad agosto, lo stesso Raul ha annunciato che il governo continuerà ad affidare in gestione piccoli negozi ai loro dipendenti, andando dunque oltre le botteghe di barberie, ma senza puntare ad una vera economia di mercato. nell'annunciare l'aumento del numero dei liberi professionisti e la riduzione dei lavoratori statali, Raul Castro ha definito questa decisione un "cambio strutturale" per rendetre il sistema socialista "sostenibile" nel futuro. Riforme e modificazioni, insomma, ma sempre nell'ambito del sistema socialista. il governo di Rual sta studiando, "senza fretta", un "aggiornamento del modello economico cubano retto dalle categorie economiche del socialismo e non del mercato", ha dichiarato d'altra parte ai giornalisti il ministero dell'Economia Marino Murillo. "Rimarrà la pianificazione centralizzata. La proprietà non sarà consegnata ai dipendenti, ha sottolineato Murillo.
nell'intervista Castro ha anche critcato il presidente Ahmadinejad esortandolo a smetterla di negare l'Olocausto e diffamare gli ebrei. "Credo che nessuno al mondo - osserva Castro - abbia ricevuto lo stesso trattamento riservato agli ebrei. Non c'è niente a confronto dell'Olocausto". Secondo il padre della rivoluzione cubana, il governo di Teheran servirebbe meglio la causa della pace riconoscendo "l'unicità" della storia di Israele e provando a capire meglio perchè Israele teme per la sua sopravvivenza.