Post di Pace...

giovedì 3 marzo 2011

E la chiamano democrazia...

Ieri 2 febbraio 2011, si è consumato un nuovo atto che ha sconvolto la politica italiana. E' stata approvato alla Camera dei Deputati, il decreto legge sul federalismo fiscale. Il DDL è stato approvato con a maggioranza, grazie anche alla fiducia chiesta da Berlusca.
Ovviamento l'esito di questo voto era quasi scontato dato che non abbiamo più una vera democrazia, ma nessuno se ne rende conto. La nostra Costituzione viene ogni giorno infangata, e non vengono rispettati i sani principi della democrazia.
E' drammatico che questa legge venga approvata, proprio nel 150 anniversario dell'Unità d'Italia, che sia un caso o no, questi uomini di merda che ci rappresentano, di destra o sinistra che siano, non sono in grado di poter governare. Ma il problema non è Silvio Berlusconi, ma credo che sia anche colpo di un'opposizione incapace che non propone nessuna alternativa concreta e fa solo chiacchiere a partire da quel Bersani che è un grandissimo ebete. AIo credo però che il vero problema non siano i politici, ma che la vera causa di questo periodo di crisi politica in Italia, nasca dall'incapacità del popolo, che non si rende conto del grande rischio a cui va incontro l'Italia, il rischio di far diventare il nostro Paese una dittatura. La nostra è ovviamente una popolazione, ma una realtà alla quale presto dovremmo arrenderci se il Popolo italiano continua a dormire. Dobbiamo svegliarci per difendere l'Unità d'Italia, per difendere quel sentimento popolare che ha spinto giovani ventenni e poco più a lottare, ben 150 anni fa, per fondare una nazione unita, democratica e giovane. Oggi dopo 150 anni, i giovani italiani si sono spenti, si sono arenati, tirando i remi in barca e ormeggiano da qualche anni sulle rive di ideali sbagliati, ideali anticostituzionali, antidemocratici, antiumanitari.
Svegliamoci, giovani, svegliamoci, ritroviamo in noi quel sentimento popolare che per anni ha contraddistinto quelle generazioni di giovani che credevano in un cambiamento concreto. Bisogna fare una rivoluzione, ma non servono armi, non servono guerriglie, bisogna rivoluzionare il nostrro Paese attraverso sani ideali di Pace e Non Violenza, attraverso la nostra sana cultura, i nostri sani ideali democratici, i nostri liberi pensieri. Non possiamo più permetterci di restare in silenzio di fronte a tutto questo, dobbiamo reagire reinvetare il nostro Paese con idee giovani, dare una spallata a tutti questi politici incapaci e lottare pacificamente per la democrazia, cambiando non solo la nostra politica, ma tentare una nuova strada basata su un nuovo modello di sviluppo che vada oltre il capitalisamo, ormai vittima di una crisi sistemica, prendendo esempio dai Paesi dell'America Latina, che con il loro nuovo modello di sviluppo chiamato "Vivir Bien" hanno avviato un processo "rivoluzionario" che vede oltre il capitalismo, basato sull'integrazione e la cooperazione dei popoli, tenendo in considerazione le tradizioni indigene in rispetto e coabitazione con "Pachamama", la Natura "Madreterra". Tale modello non guarda solo ad un sano sviluppo economico, ma comprende anche uno sviluppo solidale, ambientale e culturale.
Seguiamo l'esempio dei Fratelli Sudamericani e pacificamente riprendiamoci la Nostra Italia.

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